Premi e riconoscimenti di inizio 2024
Al via la vendemmia 2024: qualità e complessità aromatica al centro della produzione
Il progetto Donna Coletta è giovane ma con una forte e veloce prospettiva di crescita. Nonostante la sua recente costituzione, questa linea mostra grandissime potenzialità e riscuote il consenso del pubblico grazie alla sua combinazione tra tradizione e modernità. Il punto di forza è l’attenzione ai dettagli e la vocazione romantica delle etichette che si ispirano, come per le referenze Leone de Castris, alla famiglia e al territorio. Ad oggi la linea è caratterizzata da due vini rossi e un rosato da Primitivo ma è prevista l’aggiunta di un vino da uve Fiano nei prossimi anni. L’impianto del fiano è stato realizzato nel 2022 e molto presto sarà possibile degustare un nuovo bianco protagonista che aggiungerà carattere alla linea. Gli ettari a vigneto della tenuta sono circa una decina, una piccola parte della produzione è stata destinata al fiano. La prima produzione si avrà nel 2026 con una resa di 7000 bottiglie circa. Il fiano è compreso tra i vini ascrivibili all’IGT Puglia per le sue caratteristiche affini al territorio. Nella regione sono infatti presenti dei riferimenti storici che rimandano al fiano minutolo e questo uvaggio si esprime in sentori fruttati e floreali con gradevole freschezza.
Le referenze al momento disponibili sono il Marisa Primitivo Rosato Puglia IGT, Colpo di Zappa Primitivo Gioia del Colle DOC e Saliscendi Primitivo Gioia del Colle DOC Riserva.
Marisa è il rosato dedicato a Marisa Violante che trascorreva le vacanze estive nella masseria. L’etichetta richiama i tratti salienti del volto e l’inconfondibile foulard che, la madre di Piernicola, amava indossare come segno di eleganza. Il rosato è tenue da riflessi vividi e un profumo intenso e persistente, con sentori di amarena, ciliegia e richiamo di violette selvatiche; al palato è morbido, armonico con un lungo e piacevolmente sapido finale.
Colpo di Zappa, riprende l’immagine dell’inizio del passaggio generazionale: il primo intervento sul terreno immortalato prima in una foto e poi stampato sull’etichetta dato da Piernicola Leone de Castris e suo figlio Piersalvatore prima di impiantare i vigneti a Noci. Un bouquet di frutti rossi e spezie introduce un vino dal sorso piacevolmente morbido e avvolgente. Intensità e dinamicità lo contraddistinguono e lo rendono un vino dalla grande struttura ed eleganza.
Saliscendi celebra le dolci curve della silhouette del territorio, un dondolio di rilievi imprevedibile connotazione originale e inimitabile. La riserva si presenta con un rosso rubino che anticipa la generosità del bouquet di aromi di spezie dolci, tra cui la vaniglia e fiori di garofano, insieme a frutti rossi maturi che ritroviamo al naso. Al palato è morbido e avvolgente, con una fitta trama di tannini setosi e delle note di vaniglia e cioccolato che rendono il sorso lungo e persistente.
I vini Donna Coletta nascono dalla voglia di sperimentare nuove produzioni, attribuire importanza e popolarità al territorio e raccontare tutta la Puglia nelle sue differenti sfaccettature che si mostrano anche a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra.
La tenuta Donna Coletta è un piccolo gioiello familiare sin dal lontano 1886, di proprietà di Michele Violante, il trisnonno materno di Piernicola Leone de Castris, il quale iniziò con l’attività agricola. L’amore e la passione per il vino si tramandano di generazione in generazione in un progetto imprenditoriale che si approccia al futuro, rafforzando la tradizione con spunti di novità nel territorio di Noci da cinque generazioni.
Il progetto è molto coraggioso in quanto la tenuta si trova nella Bassa Murgia, dal latino Murex – roccia aguzza. La caratteristica principale infatti è un terreno ricco di scheletro e poco fertile, una sfida che però ha appassionato il team Leone de Castris, sempre incline alle sperimentazioni.
Una nuova linfa, ad opera di Piernicola che ha reimpiantato i vigneti storici della zona DOC Gioia del Colle. Lì dove fu importato il primitivo, ad opera dei benedettini, nel XII secolo. Originariamente chiamato Primitivo in virtù della sua precoce maturazione, ha trovato zona d’elezione nella Murgia anche grazie al germogliamento tardivo, caratteristica essenziale per evitare le gelate primaverili.
A sottolineare l’importanza e la bellezza di un territorio così ricco di particolarità c’è inoltre la visione aziendale di realizzare una struttura di accoglienza all’interno della quale si potrà vivere l’esperienza della Bassa Murgia tutto l’anno. Un luogo in cui le vigne seguono le onde del paesaggio e vengono influenzate nelle proprietà da una condizione microclimatica unica, diversa da ogni altro territorio della regione, in cui intervengono l’altitudine rispetto al livello del mare di circa 500 metri, la presenza non lontana del mare, la forte escursione termica, la bassa piovosità e il vento, una costante caratteristica della zona. Il prodotto di questi fattori è un vino con delle caratteristiche organolettiche e un carattere estremamente riconoscibile in grado di riprodurre tutte le sfaccettature del terroir.
I vigneti si distribuiscono eterogeneamente sul territorio assieme a uliveti e aree boschive limitando l’impatto che una monocultura come la vite comporta. Il sesto d’impianto, la scelta dei vitigni e la forma di allevamento sono stati determinati in modo tale da potersi integrare nel paesaggio dell’areale di Noci.
Quasi tutte le azioni eseguite sono a mano, in quanto il territorio non consente un’elevata meccanizzazione, una scelta consapevole che avvicina l’azienda a un’agricoltura sensibile.
La risultante è quella di una produzione di vini sapidi, sostenuti da buona acidità, rese basse e alta qualità.